Mamma Roma

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Wudi H So trostlos wie die Architektur war auch das Leben in den italienischen Vorstädten. Musste weinen. Rated 3.5/5 Stars •  Rated 3.5 out of 5 stars 11/03/24 Full Review Audience Member Very well made, and interesting political and cultural messages being displayed by Pasolini throughout the film and his artistic vision is clearly noted, with some fantastic imagery. Rated 4/5 Stars •  Rated 4 out of 5 stars 02/14/23 Full Review Audience Member Il secondo film di Pasolini è un ritratto della periferia romana dei primi anni '60, al contempo un'opera universale: il complicato rapporto madre-figlio; l'amore di lei, talmente sconfinato da travalicare i limiti del giusto e finire per inghiottire il figlio in una morsa disperata che lo porta ad allontanarsi da lei. Ettore, unica ragione di vita di Mamma Roma, per il quale smette di prostituirsi e inizia a fare un lavoro "moralmente onesto" (secondo l'opinione dei romani), in una condizione di povertà che lei odia e da cui prova a liberarsi, in una scalata sociale da proletariato a borghesia. Mi ha colpito il suo anticomunismo, frutto di un background culturale cattolico e conservatore. Ettore: "Non ci voglio stare con quei figlî di papà che solo perché hanno un po' di grano si sentono qualcuno." Mamma Roma: "Ma che sei comunista te? Non ti ci voglio a fa' il compagno con quei morti di fame a zappà la terra." La prima scena è del matrimonio del pappone di Mamma Roma, in cui un uomo elogia la fondamentale importanza degli agricoltori e dei contadini, senza i quali nemmeno i borghesi potrebbero godere dei proprî privilegî. La stessa Mamma Roma lo canzona. Ettore, per volontà della madre, passa dai contadini alla "brava gente", e si percepisce la pesantezza della differenza di vestiario, in una società ancorata alle impressioni esteriori quale l'Italia del boom economico. Infatti se nella vita in campagna Mamma Roma malediceva lo sterrato per via dei suoi tacchî, ma i Ettore frequentava ragazzi che lavoravano la terra, nel quartiere borghese il nuovo gruppetto del figlio lo coinvolge nei furti, è un gruppo violento, che vuole stuprare le ragazze, ed Ettore finisce per morire dopo una detenzione inumana in seguito a un furto. La speranza classista di Mamma Roma della redenzione borghese si rivela solo un'illusione. Comprensibilmente nessuno è consapevole che la povertà da cui si scappa è causata proprio dai borghesi, da quelli ricchi, da quelli che sono ricchi per aver sfruttato la forza lavoro di altre persone tenendo per sé i guadagni senza restituirli, condannando i lavoratori a soffrire. Mi ha messo molto a disagio questo film, crudo e deprimente come la realtà della fetta meno "chic", meno "in" dell'Italia di una volta, simile a quella odierna. Rated 5/5 Stars •  Rated 5 out of 5 stars 02/20/23 Full Review s r Italian, sad and not much for redemption. I don't want to see it again. Rated 2/5 Stars •  Rated 2 out of 5 stars 03/31/23 Full Review Audience Member Pasolini's warmest and most emotional work. Magnani's performance is the weakest part of the film, but in every other terms, Mamma Roma is Pasolini's best motion picture. Rated 4/5 Stars •  Rated 4 out of 5 stars 01/17/23 Full Review Audience Member An honest reassessment of Rossellini's brand of neorealism, Mamma Roma updates this style of filmmaking through a focus on the true root of societal discord in the lives of the impoverished. While naming the central character "Mother Rome" may be a little on the nose, Pasolini's choice to have Anna Magnani embody the essence of the ideal Italian woman is inspired, Magnani portraying the hardworking mother willing to sacrifice everything for her son as she did in Rossellini's Rome, Open City. Pasolini's Rome is much more pessimistic than that of the man he emulates, pointing to Italy's own faults instead of idealizing an Italian communal identity, adding an undercurrent of commentary to its homage. Rated 4/5 Stars •  Rated 4 out of 5 stars 02/10/23 Full Review Read all reviews

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